I pescatori di solito siamo gente schiva, non amiamo nulla oltre il mare o i nostri corsi d'acqua ed è molto difficile coglierci
a discutere di altri sport che non siano la pesca e di altri argomenti
che non riguardino uno specchio del liquido preferito, salato o dolce, fermo o mosso, ed i
suoi abitanti. Io faccio parte di una differente categoria, amo anche altri
sport e spesso affianco alla rivista preferita di pesca anche quella rosa nota
a tutti gli amanti dello sport nazionale, il calcio di cui sono un grande appassionato insieme al motociclismo. Non vi nego, amici, che
trovarmi su questo quotidiano una pubblicità quasi a tutta pagina (costa
davvero tanto) che riguardasse quello che dei miei tre sport preferiti ritenevo più “di nicchia”, la pesca appunto, mi ha lasciato un po’ sconcertato.. Ognuno di
noi si affianca al mare o al lago, passeggia per i fiumi spinto dal desiderio
di pace e serenità, cercando il proprio equilibrio, ascoltando il silenzio e
ristorandosi. Ebbene, quella pubblicità mi ha fatto lo stesso effetto di un
boato nel cuore della notte, un cazzotto allo stomaco durante uno sbadiglio, un grido sinistro. Di che parlo? Di questo:
Non sono uno che usa i servizi televisivi digitali, satellitari e
non, diciamo che non guardo la tv in
genere, sport a parte e solo in chiaro, perché credo che il tempo debba essere speso meglio, lavorando,
leggendo, pescando, facendo beneficenza, sesso, onanismo sfrenato, shopping compulsivo
di bambole gonfiabili, demolendo gli scempi che deturpano paradisi naturali,
pulendo le scogliere e le spiagge dalle immondizie lasciate da chi organizza
raduni pubblicitari in cui si parla solo di un marchio (e si pesca, si sporca,
si massacrano pesci microscopici insegnando bene come farlo e scattando tanto
di foto a fine giornata da pubblicare su facebook, twitter, google+ etc.etc.). Il tempo, scrivevo, ha un valore per cui non lo impiego mai guardando quello che altri fanno e che
vorrei fare io. Una trasmissione di pesca per un pescatore è come
un film porno, godimento per azioni compiute da estranei quando si può
scegliere facilmente di farle in prima persona.
Ovviamente a godere sono anche
i protagonisti semidei del video che sia nel caso del film che in quello della
trasmissione hanno il loro bel tornaconto economico (e non solo quello nel
primo caso), La cosa che mi fa davvero impazzire è il gioco subdolo sulla
vanità umana. "Dimmi dove vai a pesca, come peschi, cosa prendi" che io vengo là,
registro una bella puntata che mi porterà un sacco di soldi, inserisco per
qualche secondo la tua bella faccia nel mio documentario concedendoti pochi
secondi della mia notorietà ed a cambio ti restituisco uno spot di pesca che non
potrai mai più goderti da solo, che probabilmente troverai per sempre sporco,
che ti martelleranno con bombe, reti, sciabiche, palamiti derivanti,
pescherecci, che si riempirà di disperati ed affamati pescatori dell’est (ma
anche nostrani) che in barba alle leggi che tu invece rispetti, ne rastrelleranno ogni abitante
fregandosene di tutelare trote, bass, lucci, priodi di frega e regole varie.
Se capirò che sei davvero
del tutto stupido riuscirò anche a farti abbonare alla tv digitale così quei
pochi secondi di apparizione ti costeranno pure mezzo testone l’anno
in compenso però potrai registrare la tua puntata
guardandola sino alla nausea, compiacendoti di essere un pirlascional proscemo e raccontando a tutti la tua
meravigliosa avventura televisiva magari spacciandoti per un supereroe ed inventando qualche aneddoto indimostrabile. Siamo proprio oltre il fondo. Siamo scesi
nel substrato, stiamo scavando nel fango.
Mi auguro solo che la vanità non
abbia il sopravvento sull’intelligenza e che i pescatori non cedano né i propri
né gli spot altrui a questi venditori di emozioni. Andate a pesca piuttosto,
amici, da soli e nel silenzio. Andate e difendete quel poco che vi e ci è rimasto
con gelosia perché per distruggere un ecosistema in equilibrio da secoli
bastano 20 minuti di riprese, due mesi di balordi, un pò di rumenta ed un passaparola. Dieci minuti a fianco di questo o quel "guru" della
pesca sportiva/televisiva/didatticoautoclebrativa/sòtroppobravo/efigoaltoecongliocchiazzuri non valgono questo prezzo. Loro, pagati dai marchi, dagli sponsor, dai canali e da ogni abbonato sono gli unici che ci guadagnano
belle palanche, non dimenticatelo..
E’ solo un pugno di dollari ma non per voi, per voi è un pugno sui c......
F. Drake
(corsaro e non pirata)
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