giovedì 13 febbraio 2014

PEZZOTRE: Per un pugno... di dollari

I pescatori di solito siamo gente schiva, non amiamo nulla oltre il mare o i nostri corsi d'acqua ed è molto difficile coglierci  a discutere di altri sport che non siano la pesca e di altri argomenti che non riguardino uno specchio del liquido preferito, salato o dolce, fermo o mosso, ed i suoi abitanti. Io faccio parte di una differente categoria, amo anche altri sport e spesso affianco alla rivista preferita di pesca anche quella rosa nota a tutti gli amanti dello sport nazionale, il calcio di cui sono un grande appassionato insieme al motociclismo. Non vi nego, amici, che trovarmi su questo quotidiano una pubblicità quasi a tutta pagina (costa davvero tanto) che riguardasse quello che dei miei tre sport preferiti ritenevo più “di nicchia”, la pesca appunto, mi ha lasciato un po’ sconcertato.. Ognuno di noi si affianca al mare o al lago, passeggia per i fiumi spinto dal desiderio di pace e serenità, cercando il proprio equilibrio, ascoltando il silenzio e ristorandosi. Ebbene, quella pubblicità mi ha fatto lo stesso effetto di un boato nel cuore della notte, un cazzotto allo stomaco durante uno sbadiglio, un grido sinistro. Di che parlo? Di questo:



Non sono uno che usa i servizi televisivi digitali, satellitari e non, diciamo che non guardo la tv in genere, sport a parte e solo in chiaro, perché credo che il tempo debba essere speso meglio, lavorando, leggendo, pescando, facendo beneficenza, sesso, onanismo sfrenato, shopping compulsivo di bambole gonfiabili, demolendo gli scempi che deturpano paradisi naturali, pulendo le scogliere e le spiagge dalle immondizie lasciate da chi organizza raduni pubblicitari in cui si parla solo di un marchio (e si pesca, si sporca, si massacrano pesci microscopici insegnando bene come farlo e scattando tanto di foto a fine giornata da pubblicare su facebook, twitter, google+ etc.etc.). Il tempo, scrivevo, ha un valore per cui non lo impiego mai guardando quello che altri fanno e che vorrei fare io. Una trasmissione di pesca per un pescatore è come un film porno, godimento per azioni compiute da estranei quando si può scegliere facilmente di farle in prima persona. 


Ovviamente a godere sono anche i protagonisti semidei del video che sia nel caso del film che in quello della trasmissione hanno il loro bel tornaconto economico (e non solo quello nel primo caso), La cosa che mi fa davvero impazzire è il gioco subdolo sulla vanità umana. "Dimmi dove vai a pesca, come peschi, cosa prendi" che io vengo là, registro una bella puntata che mi porterà un sacco di soldi, inserisco per qualche secondo la tua bella faccia nel mio documentario concedendoti pochi secondi della mia notorietà ed a cambio ti restituisco uno spot di pesca che non potrai mai più goderti da solo, che probabilmente troverai per sempre sporco, che ti martelleranno con bombe, reti, sciabiche, palamiti derivanti, pescherecci, che si riempirà di disperati ed affamati pescatori dell’est (ma anche nostrani) che in barba alle leggi che tu invece rispetti, ne rastrelleranno ogni abitante fregandosene di tutelare trote, bass, lucci, priodi di frega e regole varie. 

Se capirò che sei davvero del tutto stupido riuscirò anche a farti abbonare alla tv digitale così quei pochi secondi di apparizione ti costeranno pure  mezzo testone l’anno 


in compenso però potrai registrare la tua puntata guardandola  sino alla nausea,  compiacendoti di essere un pirlascional proscemo e raccontando a tutti la tua meravigliosa avventura televisiva magari spacciandoti per un supereroe ed inventando qualche aneddoto indimostrabile. Siamo proprio oltre il fondo. Siamo scesi nel substrato, stiamo scavando nel fango. 
Mi auguro solo che la vanità non abbia il sopravvento sull’intelligenza e che i pescatori non cedano né i propri né gli spot altrui a questi venditori di emozioni. Andate a pesca piuttosto, amici, da soli e nel silenzio. Andate e difendete quel poco che vi e ci è rimasto con gelosia perché per distruggere un ecosistema in equilibrio da secoli bastano 20 minuti di riprese, due mesi di balordi, un pò di rumenta ed un passaparola. Dieci minuti a fianco di questo o quel "guru" della pesca sportiva/televisiva/didatticoautoclebrativa/sòtroppobravo/efigoaltoecongliocchiazzuri non valgono questo prezzo. Loro, pagati dai marchi, dagli sponsor, dai canali e da ogni abbonato sono gli unici che ci guadagnano belle palanche, non dimenticatelo.. 

E’ solo un pugno di dollari ma non per voi, per voi è un pugno sui c......

F. Drake 
(corsaro e non pirata)


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