sabato 25 gennaio 2014

PEZZOUNO: C'ERA UNA VOLTA




C’era una volta . . . in un tempo non molto lontano . . . un hobby, un gioco, uno sport,  un passatempo chiamato PESCA.  Si era tutti felici lungo un molo, una scogliera o una spiaggia, anche se il “proprio” spazio era quasi inesistente. Si condividevano spazi e opinioni, si rideva e scherzava con persone del tutto sconosciute. In quel preciso istante erano come i tuoi più cari amici. Tirare su pesci non era lo scopo principale, quanto il passare una piacevole giornata in riva al mare. Se si intuiva che qualcuno aveva in canna la preda magica, chiunque non ci pensava due volte a riposare la propria attrezzatura per andare a dare una mano. Era un esplosione di gioia da parte di tutti quando l’ impresa riusciva e il fortunato pescatore fra orgoglio ed emozione esibiva la sua cattura. Era un mondo semplice, fatto di una canna un filo e qualche esca magari reperita in loco. Non si doveva ostentare nulla, non si cercava la figura del Guru di turno a cui rubare segreti, e nessuno si autocelebrava come il detentore di segreti assoluti. Chi aveva più esperienza non si sentiva un Dio in terra,  al contrario istruiva le nuove generazioni di ragazzini che si affacciavano a questo mondo.  Non esistevano “spot magici” ma zone di pesca e non c’erano problemi a comunicare a qualsiasi pescatore il posto di una data cattura. Non esistevano distinzioni fra tecniche, c'erano solo persone che pescavano.


Oggi NO. Oggi qualcosa è cambiata. Oggi il business si è appropriato di questa arte meravigliosa e più passa il tempo e più la trasforma in un incubo, creando fazioni, falsi miti, invidie e teorie assurde.
Oggi si devono vendere canne, mulinelli, artificiali, fili, accessori. Si deve spingere l’uomo a consumare per aumentare gli introiti aziendali . . . . . non conta più lo spirito della pesca in sé o il rispetto del mare, ma solo i soldi che le migliaia di pescatori possiedono e sono disposti a spendere. Si comincia a creare nella coscienza del pescatore una brutta e inutile competizione, che non porta e non porterà nulla di buono ne’ per l uomo tanto meno per il mare.
Da tempo ormai si assiste ad un quotidiano bombardamento di notizie corredate da immagini e video. Chi dovrebbe educare gli animi non fa altro che esaltare le prodezze di qualche ingenuo per qualche misera cattura. Ed è cosi che si è creato un mostro, il nuovo pescatore sportivo. 
Oggi si và a pescare per “catturare”. . . . . più grossa e la cattura e più ci sente virili. Si pesca per esibizione . . . . senza migliaia di euro di attrezzature (per pescare magari scorfani da 7 cm) non sei nessuno. Si pesca per orgoglio . .  per avere la propria paginetta sulla rivista di turno, sui social più in voga. Si pesca per vanto . . . non conta quanto tu abbia pescato in vita tua , ma quanto ne sai sulle nuove attrezzature. Oggi tutti fanno i professori,  dispensano consigli a chiunque gli capiti davanti, elargendo i propri saperi accumulati da anni ed anni di letture sul web, con zero esperienza sul campo. Oggi si nascondono i luoghi di pesca e ci si allontana dal prossimo se si incontra nei “propri” spot.  Oggi si professa il C&R, magari avendo già le buste piene o solo perché l’interlocutore ha catturato e tu no. Si pesca solo dove si è sentito che stanno catturando, se no meglio stare a casa a riempire il web di verità. Se il compagno o il vicino cattura, si lancia sopra la sua lenza per avere la propria preda in canna. Infine siamo arrivati al punto di fare distinzioni fra le varie tecniche attribuendo ad alcune la serie A e denigrando le altre.



Oggi l’invidia e la sete di fama sono  il vero motore che muove questo passatempo.

RobinHook

giovedì 23 gennaio 2014

PEZZOZERO




Ciao,
se stai leggendo questo pezzo quasi sicuramente sei un pescatore sportivo che ha appena effettuato una ricerca su google piombando casualmente in questo spazio.. Adesso hai due possibilità.. La prima, spendere un pò del tuo tempo e continuare a leggere chi siamo, cosa vorremmo ottenere con questo blog e quali motivazioni ci hanno spinto ad aprirlo oppure potrai decidere di uscire perché sai già che questo prodotto non ti interessa.. Attenzione, che sia chiaro, non ti biasimeremo nel caso dovessi optare per la seconda possibilità ma ti invitiamo, se sei uno sportivo, se hai un certo modo di vivere il mare, se stai male ogni volta che scorgi tra i banchi della pescheria piccoli Pesci Spada da 3 chili e Tonni Rossi sottomisura, se provi rabbia guardando i professionisti calare le loro reti a 20 metri da terra, se hai deciso di non acquistare e consumare il "bianchetto" perché fuori legge, se sconcertato vedi sbarcare quantità enormi di pesci da presunti sportivi che poi vedi predicare il Catch and Release sulle riviste di settore, se pensi che sarebbe ora di fermare lo scempio che ogni giorno viene perpetrato ai danni del Mare Nostrum, se sei tutto questo o anche una sola di queste persone continua a leggere il nostro PEZZOZERO perché potresti inaspettatamente trovarlo interessante. Il Mediterraneo prende il proprio nome dalla posizione geografica nella quale si trova collocato. Mare tra le terre, per precisione. E' composto da tanti mari minori e si trova stretto e soffocato tra tre differenti continenti, Europa, Asia e Africa. Il Canale di Suez lo collega al Mar Rosso mentre lo Stretto di Gibilterra all'Oceano Atlantico. Perché questa descrizione? Per farti riflettere un secondo su quanto sia bassa la possibilità di ricambio di acque e di scambio di fauna con altri bacini, per evidenziarne la ridottissima capacità rigenerativa sia in termini di pulizia e di ripopolamento. In quest'ottica appare evidente che ogni scempio, ogni sversamento, ogni inquinamento, ogni prelievo indiscriminato di qualsiasi specie ittica assuma un peso differente rispetto a quello che avrebbe se avvenisse in uno spazio aperto come un oceano. Sotto questa luce appare evidente come ogni singola interazione con il nostro mare assuma un'importanza ed un peso. Tutto, ogni nostro comportamento, dall'acquisto di un pesce sottomisura in pescheria alle gare di pesca, dalla cattura di quantità superiori a quelle consentite per legge all'utilizzo di sistemi illegali, tutto contribuisce all'impoverimento inarrestabile del nostro bacino. Fatta questa riflessione e visto che sei arrivato sino a questo punto, vuol dire che siamo riusciti ad attirare la tua attenzione per cui è doveroso che noi ti illustriamo il senso di questo blog e ti raccontiamo chi siamo. Siamo un gruppo di persone, pescatori sportivi prevalentemente ma anche biologi marini, appassionati, semplici amanti del mare, siamo una banda, una loggia, un gruppo di amici che seppur non conoscendosi fisicamente hanno sentito l'esigenza quasi contemporanea di aprire questo spazio per provare a fare da cassa acustica a quanti ogni giorno assistono attoniti alla distruzione continuativa ad opera dei professionisti, degli sportivi, dei garisti, dei marchi legati al settore della pesca sportiva, dei subacquei, degli enti preposti al controllo che fingono di non vedere, dei consumatori di prodotti proibiti, dei giapponesi che stanno causando l'estinzione di alcune specie, delle TV tematiche il cui unico interesse è pubblicizzare prodotti e raccogliere abbonamenti, delle associazioni che con l'alibi della tutela si interessano esclusivamente dei flussi monetari nelle proprie casse. Cosa vorremmo ottenere con questo spazio? Vorremo dare voce a chi, come noi vede il mondo marino con occhi differenti, a chi come noi lo ha visto impoverirsi negli anni, a chi come noi è stanco di leggere sui social, sentire, vivere a contatto con personaggi che venderebbero se stessi per una manciata di euro e che stanno sistematicamente contribuendo alla fine di uno degli ecosistemi più delicati presenti sul nostro pianeta. Non ci firmeremo con i nostri nomi, non lo faremo non per paura ma perché potremmo essere il tuo vicino, tuo cugino, un tuo cliente, il tuo avvocato, il tuo compagno di pesca o il tuo bottegaio di fiducia. Ci firmeremo con pseudonimi e, se vorrai, se riterrai opportuno potrai fare parte di questa piccola loggia in cui pubblicheremo il malessere, le foto, i filmati, le immagini ed i racconti di quello che stanno facendo al nostro mare perché non ci si ritrovi tra dieci anni a pensare di non aver saputo e voluto far nulla. Grazie per il tuo tempo ed il tuo contributo.

Jack Rackam, RobinHook, Parrucca, Spugna, Il Basco, Francis Drake, Nonno Ippei.