giovedì 13 marzo 2014

PEZZOOTTO: LA FAMA E L'ARROGANZA



Piratam et boucan!

Il progetto continua ad andare avanti e le visite e le email che arrivano al nostro indirizzo che ricordo a tutti bandidosdelmar@gmail.com , ci indicano che forse la nostra percezione non era infondata e siamo tutti un po’ stanchi delle urla che ogni giorno ci assordano. Il tema di oggi è l’arroganza, una cosa che purtroppo  contraddistingue molti uomini che percepiscono di aver raggiunto un obiettivo. 


Chiaramente non parliamo di nessuno in particolare, non ne avremmo né il diritto né sarebbe giusto farlo, ma vorremmo mettere l’accento su alcuni atteggiamenti. Anche noi abbiamo il  nostro account facebook, quello della banda, con cui sbirciamo quel mondo e leggiamo cose che ci fanno accapponare la pelle. Le figure importanti nella pesca sportiva degli ultimi 50 anni in Italia sono tante e tutte hanno segnato l’inizio di una strada che poi in decine di migliaia abbiamo percorso. Vecchissimi trainisti, bolentinisti, spinners, jiggers, surfcasters, moschisti, bassmen nomi che hanno scritto la storia di una tecnica portandola ad un livello superiore e consegnandola agli sportivi. La caratteristica che accomuna tutte queste figure è il fatto di non essere “personaggi” dell’ambito pesca-sportivo.. Molti hanno dato il nome a qualcosa, alcuni hanno inventato un lancio, un piombo, una mosca, un tipo di innesco per il vivo, un materiale composito, un assemblaggio. Alcuni hanno scoperto e rilanciato tecniche che nel nostro paese o in tutto il bacino non erano note quasi a nessuno, altri hanno creato una sorta di cucina fusion unendo con coraggio da precursori tecniche specifiche per le acque interne a tecniche salse. Grandi pescatori spinti da quella genialità che permette all’uomo in competizione con la natura di ideare qualcosa per provare a superare i limiti che gli vengono imposti. Poi ci sono i personaggi.. Ma cosa è un personaggio? Il “personaggio” è per definizione  qualcosa di inventato, costruito e che non rispecchia quasi mai la realtà che vuole trasmettere di sé o la riflette per una piccolissima parte. Tantissimi anni fa i “personaggi” non esistevano,perché era difficoltoso crearne uno e serviva fare risultati che fossero tangibili e ben noti. C’erano grandissimi pescatori, gente competente che filava lenze in mare e costruiva canne da mosca con il bambù. Erano quelli che vedevano avanti e che possedevano quel guizzo in più. 


Per diventare personaggio invece basta davvero poco. Intanto non apporta nulla di costruttivo, nessuna innovazione, nessuna idea.. E' pò come l'amico sopra, bellissimo, ma con il solo talento di saper resistere al veleno dell'ambiente circostante vivendo in simbiosi con attinie urticanti ogni giorno ma liberandole dagli scarti e ripulendole con dedizione. Basta riuscire a trovare una piccola finestra e da là affacciandosi con il megafono gridare “io sono un personaggio!” “io sono un personaggio!” io sono un personaggio!” tante volte sino a che il mondo non si ferma convito ed esausto ad acclamare. Non serve neanche fare i risultati, non in prima persona, basta farlo credere ma per arrivare a questo livello bisogna essere dei professionisti e non tutti riescono. Ci vuole pazienza, carezzare i grandi marchi produttori di qualsiasi cosa (dalle pasture ai galleggianti, dai monofili ai mulinelli, dalle reti ai gps) ogni giorno, girare ininterrottamente cercando pescatori che sappiano pescare da cui ottenere immagini di pesci pescati in mare (perché generalmente i personaggi non sanno farlo nei nostri mari o hanno troppo poco tempo libero impegnati come sono a costruirsi una credibilità). Bisogna lavorare ai fianchi, vendersi bene, portare a profitto ogni istante del proprio tempo. Ah, ecco! Una caratteristica dei personaggi è la venalità smisurata e quindi la mancanza totale di generosità. Dicevamo, i personaggi quindi li vedi sempre indaffarati e sudati correre sbattendosi da un punto all’altro cercando di farsi aprire questa o quella porta, scorticandosi le mani a forza di bussare, le ginocchia a forza di piegarsi. Nulla di male. E’ un lavoro anche questo e come tale va rispettato. Il personaggio serve per far arrivare un messaggio, serve per fare pubblicità perché se non ci fosse il personaggio nessuno crederebbe al prodotto x piuttosto che ad uno y. E’ un mestiere, vecchio come il mondo quasi confinante con quello del politico acclamato dai suoi ed odiato dagli altri. Il personaggio però è triste. Si vede che soffre rinchiuso e tenuto in ostaggio dal proprio ego smisurato, ha smarrito il gusto delle cose fatte per farle e basta. Ha smarrito il piacere di scattare una foto per mostrarla ai propri amici senza doverci per forza guadagnare o di utilizzare una attrezzatura da pesca che non sia quella a cui ha venduto l’anima. Il personaggio non riesce neanche ad apprezzare la gioia dei propri amici se questi non hanno dato fiducia al suo sponsor o al suo marchio. Personaggi.. Poveri personaggi.. Non li critichiamo né li biasimiamo ma proviamo per loro altri sentimenti soprattutto quando li sentiamo affermare che solo loro hanno il diritto di mostrarsi e che è intollerabile vedere altri provare ad intraprendere lo stesso percorso magari armandosi di una piccola telecamera con filmati approssimativi e foto banali, prostaff improvvisati speranzosi di guadagnare pochi euro con cui tirare avanti una settimana anche a costo di massacrare decine di laghi o di chilometri di coste. Sinceramente non sappiamo cosa ci renda più tristi se i primi o gli ultimi, se quelli che si sento arrivati e padroni del mondo (avendo dimenticato perché si va a pesca) tanto da affermare in preda ai deliri che nessun altro dovrebbe fare altrettanto, o questi che li vedono come miti ingialliti da imitare.
Sia per i primi che per i secondi il mio pensiero è “mi spiace per voi” mentre tutti gli altri, la stragrande maggioranza per fortuna, siamo persone e non personaggi, andiamo a pesca per divertirci, non cerchiamo guadagni di pochi o molti euro che toglieranno il piacere al nostro hobby e ne comprometteranno l’esistenza stessa presto o tardi perchè se oggi percepiamo dei problemi la colpa non è delle persone ma dei personaggi. 

Drake il corsaro

lunedì 3 marzo 2014

PEZZOSETTE: Il politik-spinner


Perchè oggi lo spinner non pensa piu alla pesca....è un grande teologo, conoscitore di tutte le correnti sofiste.

Aveva nei giorni pre web solo la voglia che finisse il lavoro o la scuola per andare a bagnare le sue esche.

Godeva piu dei cappotti che delle catture.

Oggi invece si schiera su questa o quella coalizione, legge i blog e si eccita come una cortigiana a leggere i commenti piu sottili e di alto livello intellettuale.
Poi per fortuna va a pesca e si ricorda che di quello che fan gli altri se ne infischia, perchè la sua vita è fin troppo incasinata, gli basta che quell'artificiale e quell'alba gli mettano il cuore in pace e dell'alta filosofia se ne infischia.



Pescare gli piace troppo, così anche quando non può, pensa di rimanere legato alla pesca leggendo gli articoli altrui, i blog, i forum, e torniamo di nuovo al punto di partenza in un circolo vizioso.
Ma se diventi un pirata solitario, non puoi lottare per il C&R, non puoi condividere le tue emozioni con migliaia di sconosciuti...e allora che fare, che fare?

Diciamoci la nuda verità, essere pirati solitari, ci ha fatto innamorare di questo mondo.....torniamo ad esserlo.


Pirata emigrato