Nonostante la scarsa
educazione civica delle masse e il fatto che ancora in molti risentono
dell’istinto primordiale del cacciatore, nell’ultimo decennio si è assistito ad
un notevole progresso nella figura del pescatore/sportivo. Sino a poco tempo fa
era più conosciuta la tabella di mendeleev che la tabella delle misure minime
del pescato. Era inconcepibile andare a pesca e tornare a mani vuote,
figuriamoci un atto come il rilascio. Si guardavano le pescherie come un luogo
pieno di pesce, senza curarsi delle micro taglie o dei molluschi illegali.
Oggi, anche se ancora in pochi, ci possiamo indignare nel vedere stragi ittiche
gratuite(sappiamo cosa sono), conosciamo bene il pescato che è giusto
acquistare o mangiare , si parla liberamente di rispetto della natura e del
rilascio delle prede, e in molti casi si ricevono pure approvazioni da chi ci
sta attorno . . . . . . . . sembra di no, ma qualcosa sta cambiando.
“Complicità’”. . . .
. . . . il significato di questa parola:
“partecipazione a un’azione criminosa o colpevole, considerata, in
diritto penale, una forma di concorso nel reato”
Anche se a nessuno piace vedersi attribuita questa
definizione, dobbiamo ammettere che tutti un po’ lo siamo . . . . chi per amore,
chi per gioco, chi per amicizia, chi per interessi , chi . . . . . non se ne
rende conto!?
Ed è proprio nel “non rendersene conto”che risiede la complicità
con cui più facilmente ci si macchia.
Il silenzio di chi guarda gettare le reti sottocosta è
complicità, guardare un secchio pieno di pescetti e passare avanti è
complicità, vendere il pescato è complicità, mettere un ”mi piace” a foto
orrende è complicità, mangiare bianchetto è complicità, condividere false
prodezze è complicità, guardare da lontano chi sporca è complicità, mangiare
pesce sotto misura è complicità, complimentarsi con chi sbaglia è complicità, e
chi più ne ha più ne metta . . . . . . .
. . . . . . . . . . cari marinai, che vi
piaccia o no, in questo siamo tutti un po’ colpevoli.
Altro aspetto molto vicino alla complicità è la
giustificazione. Quante volte abbiamo sentito la frase “ tanto se li lascio c’e qualcuno che li prenderà”
oppure “non siamo noi pescatori a depredare
il mare ma i pescherecci” o ancora “tanto i controlli non esistono chi vuoi che
se ne accorga” . . . . . . . tutto ciò fa
sempre parte dello stesso gioco . . . . . anche senza grossi massi, tanti sassi
gettati in mare prima o poi fanno una diga.
Tocca ad ognuno di noi,
nel nostro piccolo, fare la nostra parte . . . . informiamo, parliamo, indigniamoci,
rimproveriamo, facciamo notare, commentiamo, gridiamo . . . . . . e in tutti i
casi facciamo sentire le nostre idee . . . . . . vedrete che con il passare del
tempo le mentalità cambieranno o almeno . . . . . . accetteranno.
E’ chi ci sta attorno che dobbiamo influenzare, i
cambiamenti partono dal popolo!!!
Robin Hook