Scuola, lavoro, impegni familiari e anche quando si pensa di
essere finalmente liberi per poter andare a pescare, ecco che anche la natura
sembra mettersi contro di noi manifestandosi con tutta la sua violenza. In
questi casi che si fa? . . . . . grande invenzione il web e la condivisione . .
. ed eccoci sintonizzati su youtube a
sognare grandi avventure con chi ha deciso di mostrare le sue. Ammiriamo posti
fantastici, veri paradisi per la pesca, ancora incontaminati dalla follia
umana. Restiamo stupiti al solo guardare pesci da sogno, che neanche l’immaginazione
può descrivere e godiamo nel vedere quelle splendide creature tornare a nuotare
nel loro meraviglioso ambiente dai colori surreali. Paradisi per pescatori, un
allamata dietro l’altra, varietà impressionanti di specie ittiche . . . il
tutto con una facilità estrema.
Ma non è tutto oro quel che luccica . . . . . . continuando
a guardare decine, centinaia di video, alcuni addirittura per più volte, si
comincia a osservare più attentamente tutto l’insieme che sta dietro questo
“spettacolo” meraviglioso. E si
cominciano a notare particolari che prima sembravano insignificanti. Che ci fa
un mega fisherman negli atolli nel bel mezzo del pacifico.
Come mai si vedono
solo attrezzature da migliaia di dollari e mai una semplice canna da bolentino
con un normale mulinello, anche quando si stanno catturando prede non di taglia
esagerata. Perché capitano sempre nella migliore stagione climatica o nei migliori
periodi di passa . . . come lo sanno, visto che non vivono lì. Come sanno i
punti di migrazione migliori dove poter catturare determinate prede . . . . .
ed è qui che mi voglio soffermare, su una figura importantissima che
tutti questi grandi pescatori omettono nelle loro imprese.
Se ci avete fatto caso in ogni video il pescatore di turno è
sempre accompagnato da un angler (quasi sempre della stessa nazionalità), a sua
volta accompagnato dal capitano che, nella maggior parte dei casi, è il proprietario
del resort o dell’ imbarcazione e da uno sconosciuto autoctono, conoscitore dei
luoghi di pesca che quasi per sbaglio viene anch’esso immortalato nei video. A questo punto fra queste “figure” secondo
voi chi è il vero pescatore??????????
Rimango affascinato da questi ragazzi “ai margini”, trattati
come mozzi che in realtà: conoscono da generazioni i luoghi migliori di
presenza ittica delle loro zone, avvistano e seguono i pesci in caccia,
preparano e filano le esche in mare, catturano la preda e passano la canna al
“pescatore” (che non fa altro che girare un mulinello), portano sottobordo
animali da brivido (marlin, giant trevalley, wahoo) a mani nude attorcigliandosi
la lenza nelle braccia, raffiano o taggano pesci da quintali senza alcuna
difficoltà e dulcis in fundo poggiano il pesce sul “pescatore” già seduto in
posa per la famosa foto che in seguito apparirà nei canali di informazione
sociale.
E’ emozionante e adrenalinico pescare animali da sogno, sono
bellissime esperienze che vanno fatte per chi ama la pesca, ma ricordate sempre,
cari “pescatori da viaggio”, che senza questi ragazzi niente sarebbe lo stesso
. . . . un grazie ogni tanto nei vostri racconti o video non guasterebbe!
RobinHook
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